Tortora: Il centro storico
Il centro storico di Tortora è costruito su una pendice del Cifolo: il ‘Carròli’, ‘Sandu Jàculu e Julitta.
Le sue coordinate geografiche sono: sistema sessagesimale 39° 56' 32,28'' N - 15° 48' 21,60'' E, sistema decimale 39,9423° N - 15,8060° E.
Si adagia a mezza collina, sulle pendici del monte Cifolo. Si allunga digradando dal punto più alto: ‘La Grangìja’, al punto più basso: ‘Mbedilatérra’, sul dorso di un costone.
La parte più bassa, che insiste su Julitta, è la più antica, il cosiddetto ‘Castello delle Tortore’ del tempo dei Longobardi. Essa è aggrappata sulla cima di uno sperone roccioso che si staglia a picco su tre valli: il Vallone del Ponte dal lato ovest, il Vallone della Castagnara dal lato est e la Valle della Fiumarella dalla parte sud.
Le vedute dalla collina Sarre e dal mare sono uniche e affascinanti proprio per questa caratteristica. Da un’altezza media di 280 metri di altitudine, il paese appena occhieggia la Marina e il mare.
Chi guarda dal mare lo intravede infossato nella valle, adagiato ai piedi della Vallina come se dormisse.
La parte di origine post-medioevale è il ‘Carròli’ che si inerpica su una nervatura del pendio del Cifolo.
‘Sàndu Jàculu’ è più recente, costruito negli ultimi secoli affacciato sulla falesia est (‘li Grùtti’) che si staglia a picco sul vallone della ‘Castagnàra’.
Il paese è costituito da un sistema di costruzioni addossate le une alle altre, tagliato da una carrabile, a volte più larga, a volte più stretta, che dal rione Santa Domenica, all’inizio del paese, si torce per tutto il paese fino al rione Julitta, sede della chiesa madre S.Pietro Apostolo.
Secondo i tratti assume nomi diversi: ‘Stréata’, ‘Sandu Jàculu’, ‘Via Grànni’, ‘Purtòali-Sand’Andria’, Mbedilaterra. Lungo il suo corso ogni tanto si aprono degli spazi più ampi: ‘lu Pondi’, ‘la Chjàzza’, e degli spazi più modesti: ‘Sandu Jàculu’, ‘Mballatùrru’. E’ quest’ultimo uno slargo da cui si dipartono numerosi vicoli, per lo più a gradinate, che o lo collegano con i rioni più popolani, ‘Cummèndi’, ‘Carròli’, ‘Casalavècchia’, ‘Fùossu’, ‘Mbedilatèrra’ o fungono da scorciatoie, ‘lu Tirroni’, ‘la Via di Mìenzu’, ‘Vicu S.Pìetru’, la via di ‘lu Palàzzu’, ‘lu purtòali’.
I RIONI DEL CENTRO STORICO
passeggiata virtuale
la Stréata
Una via abbastanza recente. Chiamata così, come la ‘strada’ per antonomasia, in seguito alla costruzione di una strada larga, per un tratto attraverso gli orti sotto il Carròlu e per altri due tratti allargando il vico preesistente, tagliando le case fino a Sàndu Jàculu, carrabile, per rispondere alle esigenze di trasporto con i carri.
la vìja di Mìenzu
Il collegamento più diretto tra Mballatùrru e lu Carròli è un vico a scalinata con gradoni abbastanza allargati, è la 'vija di Mìenzu'. Parte da Mballatùrru a sinistra della chiesa dedicata alla anime del Purgatorio. Passa tra case di stile popolare e sbocca alla carrabile detta ‘Stréata’.
Mballatùrru
Piazzetta storica dai ricordi gloriosi. Il nome gli viene dalla sua collocazione ai piedi della torre: quella che proteggeva l’accesso al borgo antico. Fino a poco tempo fa era possibile vedere ancora, nelle case che vi si affacciano, i segni dell’architettura caratteristica dei torrioni difensivi.
La Chijàzza
La piazza per antonomasia. Lo slargo più vasto del paese prima dell’allargamento del Ponte. Fino agli anni ’50 era in terra battuta, è stata lastricata a cemento fino agli anni novanta, decennio in cui, come le principali vie del paese, è stata risistemata con lastricatura con cornici in pietre squadrate e riquadri in mattoni disposti a spina di pesce.